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giovedì 5 gennaio 2017

GOOGLE DICHIARA GUERRA AI MEDIA ALTERNATIVI?

Google dichiara guerra ai media alternativi?



La sconfitta di Hillary Clinton alle presidenziali USA, potrebbe costituire un pretesto, l’ennesimo, per spingere GoogleTwitter, e Facebook verso una linea sempre più censoria delle informazioni. Secondo quantoannunciato sul sito dell’agenzia di stampa britannica Reuters,  Google avrebbe deciso di ergersi a garante della Verità, arrivando addirittura a bannare dal proprio circuito AdSense coloro che postano articoli ritenuti “falsi” o “ingannevoli”. In poche parole, Google tenta, con questa mossa, di affamare gli autori dei siti web che non si allineano con le “verità” narrate dal mainstream. Con l’intento di Google di tagliare il reddito da cui ha origine l’incentivo a creare siti di notizie false, la domanda che ci poniamo è: cos’è una notizia falsa? E, soprattutto, chi è che dichiara una notizia falsa?

Visti i sempre più stretti legami che collegano Google alla CIA o Twitter all’FBI, non riteniamo che il motore di ricerca né i social network possano essere considerati garanti imparziali in grado di giudicare l’attendibilità o meno di notizie. È in questo contesto di censura globale che si inserisce anche l’intenzione di Donald Trump di tornare ad un controllo Made in USA dei domini e degli indirizzi web; in una nota pubblicata sul suo sito il 21 Settembre, senza giri di parole afferma che l’attuale sistema “non protegge gli americani”, rappresentando “una cessione del controllo” delweb “a potenze straniere come Cina e Russia, che hanno una lunga tradizione di tentativi di imporre censura online” e che ora potranno compromettere la “libertà di Internet”, finora “difesa dagli Stati Uniti”."Googl
È bene ricordare, infatti, che la Rete nasce all’interno dell’establishment militare e accademico e gli standard ed i protocolli che regolano l’afflusso di dati, fino ad oggi, sono rimasti, di fatto, sotto il controllo degli USA.
È negli Stati Uniti d’America, infatti, che hanno il quartier generale la maggioranza delle principali aziende dedite alcomputing ed al networking – da “IBM” a Microsoft, da “Cisco” a “Google” – ed è sempre negli States che ha dimora l’influente “Internet Corporation for Assigned Names and Numbers” (“ICANN”), che sovrintende all’assegnazione dei domini e degli indirizzi web e che opera da tempo sotto gli auspici del Ministero del Commercio degli Stati Uniti d’America. La maggior parte dei 13 computer che controllano il convogliamento del traffico in tutto il Mondo, che prendono il nome di root server della Rete, resta, quindi, nelle mani degli enti pubblici e, soprattutto, di alcune aziende statunitensi.
Altro compito dell’“ICANN” è, inoltre, sovrintendere all’assegnazione degli indirizzi IP e dei domini, nonché occuparsi della manutenzione del database dei root server.Alla luce di tutto ciò, è semplice capire come le decisioni prese dall’“ICANN” abbiano un grande valore economico, e godano di grande importanza politica e culturale, in quanto fondamentali nel determinare le modalità di spartizione della Rete, in termini di proprietà e di controllo… controllo che, da sempre, riguarda anche il flusso del traffico all’interno del network e dei social network.

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