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domenica 11 ottobre 2015

Come migliorare l’amore influendo sugli ormoni

Questo articolo è la prova di come il corpo e la mente siano un unico essere, e la bellezza di questa scoperta è che possiamo lavorare sul corpo per cambiare la mente e viceversa. Quando ci innamoriamo si attiva un’autentica tempesta di ormoni, neurotrasmettitori e di sostanze chimiche, mettendoci in grado di percepire intense sensazioni fisiche, quello che chiamiamo amore. Di seguito spiego quali sono questi ormoni, che, se si ritiene di averne una carenza o eccesso, possono essere stimolati o riequilibrati per permettere una piacevole esperienza amorosa.
Dioni aka Riccardo Lautizi – dionidream.com
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Le fasi dell’amore, che vanno dall’attrazione fisica, alla passione, all’attaccamento fino al benessere e rilassamento possono essere spiegate dalla prevalenza di alcune sostanze biochimiche a discapito di altre. Eccole in dettaglio, e se noti una deficienza o una iperproduzione in qualche fase, che non permette quindi di vivere l’amore con gioia, puoi lavorare chimicamente informandoti su come riequilibrare la situazione ormonale, con l’alimentazione prima di tutto, attività fisica, attività ludiche (ballo, canto), e molto utili anche gli integratori naturali.
PRIMA FASE: DISPONIBILITA’ E RICERCA DEL PARTNER
Perché proviamo attrazione per una persona in particolare in mezzo alla folla? La risposta sono i feromoni!
I feromoni: (o ferormoni) sono molecole invisibili e volatili prodotte dalle ghiandole apocrine, situate sotto leascelle, nella saliva, intorno ai capezzolie presso l’inguine. Essendo inodori non sono captati dalle mucose olfattive, ma da un secondo sistema dell’odorato detto organo vomeronasale. Sono proprio i feromoni a definire se una persona ci attrae o meno. Le donne producono una maggior quantità di ferormoni durante l’ovulazione, ciò le rende in teoria più attraenti per l’uomo in questo periodo. Essi variano in rapporto allo stato d’animo e possono stimolare il desiderio sessuale.
SECONDA FASE: PASSIONE E INNAMORAMENTO
Assuefazione, iperattività, desiderio sessuale e poco appetito sono i classici sintomi in questa fase e sono dovuti ad un particolare insieme di ormoni.
Feniletilamina (PEA): stimola la cosiddetta droga dell’amore. E’ un neurotrasmettitore che aumenta le prestazioni chimico-fisiche ed è alla base dell’innamoramento e della passione: è la vera responsabile dell’euforia e dellatrepidazione caratteristici degli innamorati, stimola la libido ed è alla base dell’atteggiamento positivo che si sperimenta all’inizio di un rapporto amoroso. La sua carenza scatena una depressione d’astinenza, il mal d’amore. Dopo il culmine dei primi mesi il suo effetto comincia gradualmente a scemare: esistono però i drogati d’amore, coloro che bramano questa molecola, e l’assuefazione a essa risulta spesso nella fine del rapporto dato che preferiranno cercare, conquista dopo conquista, di ricreare gli effetti euforizzanti di questa magica sostanza.
Dopamina: la sostanza dell’amore romantico, viene stimolata dalla PEA, E’ un altro neurotrasmettitore che genera sensazioni piacevoli di benessere, legato a comportamenti che soddisfano alcuni stimoli primari come la fame, la sete, il desiderio sessuale. Quando siamo felici la dopamina emette un segnale che stimola euforia, tanto da portarci a ripetere l’esperienza.
Testosterone: l’ormone del desiderio sessuale, viene stimolata dalla dopamina. Riguarda non solo la sessualità maschile, ma anche con quella femminile. Nell’uomo regola il desiderio, l’erezione e la soddisfazione sessuale: ha la funzione di regolare l’inizio e la fine dell’erezione. Nella donna il testosterone ha un ruolo importante collegato al desiderio sessuale, fino ad ora esplorato principalmente grazie all’evidenza della diminuzione di desiderio nel periodo post-menopausale.
Noradrenalina: la molecola dell’entusiasmo. Questa sostanza facilita l’eccitazione, e l’euforia, fa diminuire l’appetito (mangiare sottrarrebbe tempo prezioso da dedicare alla persona amata), e, infine, favorisce la contrazione dei vasi venosi degli organi sessuali e trattiene il sangue mantenendo a lungo l’erezione. Essa regola anche la produzione di adrenalina, che provoca un aumento del battito cardiaco, della respirazione e della pressione sanguigna, da cui ha origine il rossore del volto.
Serotonina: ormone del buonumore. Questo neurotrasmettitore ha il magico potere di controllare l’eiaculazione e la risposta sessuale maschile: se il suo livello è alto l’eiaculazione viene inibita, se è basso provoca l’eiaculazione precoce.
TERZA FASE: CONSOLIDAMENTO DELLA COPPIA
L’ormone implicato nella costruzione dei legami di coppia è l’ossitocina.
Ossitocina: la colla chimica dell’amore. E’ un ormone secreto dalla ghiandola pituitaria e liberato nel cervello e nel sistema riproduttivo ogni volta che c’è un contatto con la persona amata. La produzione di questa sostanza è la conseguenza di stimoli tra cui il contatto pelle a pelle e la stimolazione durante il rapporto sessuale. Baci, carezze, coccole e abbracci aumentano il livello di ossitocina. Laddove non è prodotta o è presente in piccole quantità, l’individuo trova difficoltà a creare relazioni durature. Studi su topi di campagna, noti per l’amore monogamo, hanno dimostrato che se viene interrotta la produzione di ossitocina essi diventano fedifraghi, non fedeli al partner. A causa di questi studi si pensa che sia proprio la mancanza di ossitocina a spingere la donna (per l’uomo l’ormone è la vasopressina, che ha lo stesso funzionamento) al tradimento.
Vasopressina: l’ormone della fedeltà coniugale nell’uomo. Mentre nella donna questo ruolo è svolto dall’ossitocina, nell’uomo è la vasopressina. Serve aregolarizzare la pressione ma che è anche responsabile della soddisfazione post-orgasmica. Viene rilasciata dall’ipotalamo, ed è implicata nel processo diattaccamento. Gli uomini con livelli bassi di vasopressina sarebbero maggiormente predisposti al tradimento.
QUARTA FASE: MATURITA’
Dopo notti di passione nelle prime fasi del rapporto, il cervello inizia a produrre altri ormoni, le endorfine.
Endorfina: il calmante naturali. Si tratta di ormoni prodotti dalla ghiandola pituitaria, che hanno proprietà simili a quelle della morfina, e che sono quindi in grado di ridurre l’ansia e apportare calma e sollievo al dolore; hanno la capacità di procurare piacere, gratificazione e felicità aiutando a sopportare meglio lo stress. La loro interazione con altri ormoni e neurotrasmettitori sarebbe alla base di numerosi aspetti della sfera psicologica e sessuale dell’essere umano, e in particolare la loro relazione con la percezione del proprio benessere si può tradurre nel mantenimento di una relazione affettiva stabile. La costante presenza del partnerstimola la produzione di questo neurotrasmettitore.
La quantità e la qualità delle sostanze prodotte dal nostro cervello decidono e stabiliscono la nostra personalità e le nostre sensazioni ed emozioni L’antropologa Helen Fisher, che studia da quasi trent’anni il comportamento umano e i suoi rapporti amorosi, così commenta: “Ci sarà sempre la magia di amare, ma la conoscenza è potere. Se sai chi sei, cosa cerchi e come puoi amare gli altri, è possibile catturare quella magia, trovare e mantenere il vero amore, e realizzare i tuoi sogni“.
Non dimenticare che a sua volta la nostra psiche influenza la produzione di determinate sostanze in varie fasi e momenti, in un vicendevole e continuo processo di connessione mente-corpo.
Fonte: dionidream
Tratto da: lastella

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