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martedì 30 giugno 2015

IL PENSIERO E CITAZIONI DI GIORDANO BRUNO

Prima di riportare quelle che, a nostro giudizio, sono le più belle frasi di Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600) tratte dalle sue opere, riassumiamo brevemente il suo pensiero.
Il concetto fondamentale della sua Filosofia è l’infinità dell’Universo.
Questa sua idea, che a noi moderni potrebbe sembrare quasi ovvia, era, per la sua epoca, estremamente rivoluzionaria: se l’Universo è infinito, nessun suo punto ne può essere considerato il centro e questa considerazione era in estremo contrasto con la dottrina della Chiesa Cattolica che poneva la Terra al centro dell’Universo.
Ma questo concetto portava Bruno ancora più avanti rispetto alle conoscenze scientifiche del suo tempo: Copernico aveva dimostrato che la Terra ed i pianeti ruotavano attorno al Sole, ma non si era spinto più in là. L’intuizione di Bruno aveva invece come conseguenza che neanche il Sole potesse essere il centro dell’Universo, in pieno accordo con quanto sappiamo ora, quattro secoli dopo.
Il concetto dell’infinità dell’Universo portò poi Bruno a postulare, quasi profeticamente, il concetto della pluralità dei mondi.
Se l’Universo è infinito, non può esistere null’altro all’infuori di esso e da qui deriva il Panteismo del frate di Nola: tutto è Dio che si manifesta sotto due aspetti: Materia (Natura naturata) ed Anima del mondo (Natura naturans). L’una non può esistere senza l’altra.
La Materia, intesa come parte essenziale della Sostanza divina è dunque rivalutata, in piena antitesi, anche in questo caso, col concetto del Cristianesimo Medievale che vedeva nel mondo materiale il regno del male e del peccato.
In questo contesto, secondo Bruno, il compito dell’uomo è una continua evoluzione spirituale, affrontata con “Eroico Furore”, con un progressivo autosuperamento, verso il raggiungimento di stadi spirituali sempre più elevati.
La Religione, secondo il filosofo nolano, è utile per governare i “rozzi popoli”, ma gli uomini superiori devono seguire la Ragione ed a loro spetta il governo dei popoli.
A causa del suo pensiero, il 17 febbraio del 1600, con la lingua serrata da una morsa affinchè non potesse parlare, Giordano Bruno veniva bruciato vivo sul rogo dalla Chiesa Cattolica in piazza Campo dei Fiori a Roma.( Fonte)
Lasciamo ora parlare il filosofo di Nola …..
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.
Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia.
L'altezza è profondità, l'abisso è luce inaccessa, la tenebra è chiarezza, il magno è parvo, il confuso è distinto, la lite è amicizia, il dividuo è individuo, l'atomo è immenso.
Dio è in ogni luogo e in nessuno, fondamento di tutto, di tutto governatore, non incluso nel tutto, dal tutto non escluso, di eccellenza e comprensione egli il tutto, di defilato nulla, principio generatore del tutto, fine terminante il tutto.
E noi, per quanto ci troviamo in situazioni inique [...] tuttavia serbiamo il nostro invincibile proposito [...] tanto da non temere la morte stessa.
Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo.
“Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini”.
Chiudiamo questa carrellata di aforismi con la celebre frase che Giordano Bruno rivolse ai suoi giudici al momento della condanna, prima che gli fosse chiusa la lingua in una morsa per evitargli di parlare ulteriormente:
(Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla).
FONTE: http://altrarealta.blogspot.it/

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