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domenica 17 maggio 2015

Tutti contro gli USA. Cresce il dissenso contro la politica estera americana

di G.S. - “Putin ancora una volta ha alzato la posta nell’Ucraina orientale, inviando nel Donbass un migliaio di veicoli da combattimento, truppe russe, alcune delle loro più sofisticate difese aeree e battaglioni di artiglieria. Quello che ormai è chiaro è che in questo momento le cose non stanno affatto migliorando. Anzi peggiorano di giorno in giorno. (cit. Gen. Philip Breedlove, comandante delle forze Nato in Europa)”.
Secondo Daniel Mc Adams, consulente dell’istituto Ron Paul, le dichiarazioni del generale avrebbero poco a che fare con la realtà, essendo frutto più che altro di una strategia politica. Per Mc Adams, il comandante sfrutterebbe ogni occasione per raccontare:
Storie di terrore sull’invasione russa in Ucraina orientale – nonostante non ci sia alcuna prova oggettiva in merito all’aggressione russa in Ucraina orientale.
Una voce fuori dal coro insomma, dopo mesi in cui tutti i media occidentali avevano demonizzato Vladmir Putin, ma che non è rimasta isolata.
La critica mossa non solo verso il generale Breedlove, ma verso l’intera politica estera americana, infatti, è stata condivisa da molti.
Il generale Cristophe Gomart, capo dell’intelligence francese (DRM, Direction du Reneignement Militaire), in un audizione davanti alla Commissione Parlamentare per la Difesa e le Forze armate, ha evidenziato la diversa visione tra i membri della Nato riguardo la crisi in Ucraina e l’assoluta centralità dell’america all’interno del patto atlantico:
La vera difficoltà con la NATO è la preponderanza delle informazioni di provenienza americana, tanto che le notizie di fonte francese, più o meno, non vengono prese in considerazione. La NATO aveva annunciato che i russi avrebbero invaso l’Ucraina mentre, in base alle informazioni della DRM, non c’era nessun elemento per sostenere questa ipotesi. Avevamo constatato che i russi non avevano dispiegato né un comando né un sostegno logistico, specialmente ospedali da campo, che permettessero di prevedere un’invasione militare, e nemmeno che erano avanzate le unità di seconda schiera.
Una critica forte insomma.
Anche il giornale tedesco Der Spiegel si è unito al coro dei “diffidenti” della politica estera americana, attraverso un importante articolo intitolato: La bellicosità di Breedlove: Berlino allarmata per l’aggressiva posizione della Nato in Ucraina. Scrive il settimanale tedesco:
Sono mesi ormai che molti nella Cancelleria scuotono la testa ogni volta che la NATO, sotto la guida di Breedlove, fa dichiarazioni pubbliche clamorose sui movimenti delle truppe e degli armamenti russi. Dichiarazioni false ed esagerate – riferisce un funzionario tedesco nel corso di un recente incontro in Ucraina – che rischiano di far perdere ogni credibilità alla NATO, e quindi all’intero Occidente.
Ma non è solo l’intelligence tedesca a restare perplessa di fronte alle bellicose dichiarazioni rese dagli alti ufficiali militari statunitensi sull’atteggiamento russo nell’Ucraina orientale. Anche gli stessi funzionari dell’intelligence americana, regolarmente in contatto con i loro omologhi tedeschi, non capiscono da dove ottengono quelle informazioni i vertici militari.
Insomma, sembra che finalmente il regno della menzogna costruito dagli Stati Uniti all’interno del nostro continente stia iniziando a vacillare.
Saranno gli interessi che ancora legano gli stati europei alla Russia a far sì che si cerchi di temperare un po’ la situazione che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli troppo alti di tensione, ma in ogni caso un lato positivo c’è, almeno è la dimostrazione che quello che stiamo scrivendo da mesi non è frutto di fantasia e che probabilmente i “pazzi” davvero stanno dall’altra parte.
Tratto da: Radio Spada

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