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sabato 23 maggio 2015

Terra dei Fuochi, il generale Costa (Comandante Corpo Forestale): «Con la nuova legge quasi impossibile arrestare chi inquina»

Terra dei Fuochi, il generale Costa (Comandante Corpo Forestale):
«Con la nuova legge quasi impossibile arrestare chi inquina»
STRALCIO INTERVISTA Corriere del Mezzogiorno
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A proposito delle indagini, l’articolo sull’inquinamento ambientale richiede che la compromissione dell’ambiente sia «significativa» e «misurabile». Ci spiega come farà ad accusare qualcuno sulla scorta di quella norma?
«Guardi, ci sono alcuni articoli della legge fatti bene, e penso innanzitutto al disastro ambientale, al ravvedimento operoso, all’impedimento del controllo. Altri sono scritti sufficientemente bene, come quello sulle prescrizioni...».
Non mi sta rispondendo, generale...
«Ci stavo arrivando. Altri articoli ancora, invece, sono arricchiti di tecnicismi scientifici prestati alla materia giuridica che lasciano un po’ perplessi. Significativo è concetto che si presta a diverse interpretazioni. E, quanto alla misurabilità, cosa accade se nello stesso terreno si verificano due reati ad opera di soggetti diversi? Come si misura il danno provocato dal primo e quello arrecato dal secondo? Dubbi che, verosimilmente, saranno risolti dalla Cassazione penale quando arriveranno lì i ricorsi relativi ai dibattimenti».
Prima quei processi vanno celebrati. Oggi potrebbe arrestare chi interra un fusto?
«Sinceramente?».
Sinceramente.
«Dovrei prima stabilire che il danno sia significativo, magari in base a ciò che quel fusto contiene. Poi dovrei misurare il danno, accertando quanto quel fusto abbia contribuito ad avvelenare un sito magari già inquinato. Diciamo che si tratta di un’operazione molto complicata, ai limiti dell’impossibile. Il tutto senza tralasciare la circostanza che gli imputati potranno contare su consulenti scientifici molto accorsati. Alla fine, però, sarà il libero convincimento del giudice a fare giurisprudenza. E, dunque, la capacità dell’investigatore nell’esporre la situazione».
Quel convincimento arriverà dopo la valutazione degli atti. Onestamente, se da un lato c’è la sua indagine e dall’altra una perizia di tre super-esperti, a chi darà ragione il tribunale?
«Ragionevolmente accoglierà le loro tesi, purtroppo. (...)》

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