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venerdì 3 aprile 2015

"FX"



F.X., per gli esoteristi del bicchiere, è più che sufficiente traccia per indicare il n° 1 tra i viticoltori austriaci di ogni tempo: FRANZ  XAVIER PICHLER. E di arte vinicola “esoterica” sembra trattarsi al cospetto del liquido denso e iridescente che scorre davanti ai nostri occhi dentro al bicchiere. E’ come se risuonasse d’intorno l’invito e il dettame biblico contenuto nell’Ecclesiaste:” Lascia che i sensi si dilettino col vino…”
Ritrovarsi il Sabato mattina per l’aperitivo al wine-bar Cairoli sembra un pretesto per i “sedicenti” migliori “palati” di Foggia per forzare la routine quotidiana e generare lampi di autentico godimento sensoriale. Ancora una volta è dallo scrigno della personale dotazione di nettari paradisiaci  dei più quotati degli astanti che proviene l’ennesimo capolavoro enologico  degustato: un Riesling Smaragd Trocken 2000, grand cru Kellerberg, della regione danubiana del WACHAU. Bene lo sapevano le legioni romane della vocazione vinicola della zona. Ai cugini francesi e a tutto il mondo servirebbe più spesso ricordare che senza l’illuminata(nonché efferata…) dominazione romana non esisterebbe viticultura moderna in tutto il continente europeo. A simili latitudini è un dato ancora più cruciale. Dove non esistevano vigne né tradizioni, ma c’erano potenziali “terroir”, i romani hanno impiantato migliaia di chilometri di filari. Dopo l’esperienza iniziatica di un GRUNER VELTLINER SMARAGD dal cru VON DE TERRASSEN del 2001 e l’incanto di un  RIESLING SMARAGD “M”, la “M” non a caso sta per monumentale, ancora una volta ci si imbatte in un vino che sembra frutto di un processo alchemico che rimanda alla leggenda della pietra filosofale: F.X. detiene il segreto della trasmutazione dei corpi in “oro”, l’oro liquido dei suoi gioielli enoici, derivati dai cru-crogiuolo più reputati. La solarità del colore balena maestosa  in  riflessi luminosissimi e cangianti, viranti  su tonalità  che manifestano una  profonda, antica e sobria eleganza. Al gesto olfattivo un attento Michele coglie una nota di mandorla amara, un setoso amaretto. Poi si sprigiona un’inarrestabile crescendo fruttato che si compone in un bouquet esotico. Al gusto tanta vivacità confluisce in un perfetto bilanciamento fra durezze e morbidezze e il campione risulta prodigiosamente fresco e nitido a dieci anni della vendemmia e, forse, al suo apogeo sensoriale. Ben presto il palato, come l’olfatto, declina su toni arabescati e barocchi, tale e tanta è l’opulenza e la multidimensionalità dell’estratto, ma senza sbavature, disarmonie, eccessi. Notoria è la grandezza del Riesling renano. Con  i grandi interpreti, è un vitigno  che regala vini magici, eleganti, raffinati, complessi, completi, longevi. Solo ai “signori del freddo” riesce sempre. E  F.X. ,  non solo un nome, non più una sigla, lo è.
Rosario Tiso






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