premio

In classifica

sabato 7 febbraio 2015

La regola del 4



Quelli che hanno deciso di bere tutto quanto profumi di qualità senza farsi irretire da inutili steccati ideologici e che si sono conseguentemente auto-definiti “Bevitori Ecumenici” ,non disdegnano sovente di tentare l’Alta Quota come da consuetudine consolidata ma con un intento discriminatorio nuovo:la regola del 4. Dopo aver navigato in tutti i vini,il Bevitore sviluppa una propria  poetica. La nostra consta di quattro momenti fondanti. Da loro discende la regola del quattro: GIOIA,DIVERTIMENTO,PIACERE,OBLIO. La gioia è il colore di ogni mozione finalizzata al bere. E’ l’abbrivio naturale che predispone all’allegria e al divertimento. Quando si beve si ride! Poi  divampa l’emozione e con essa il piacere,il movente supremo dell’umano prodigarsi. E quando al culmine dello spasmo emotivo si teme la risacca ecco che ci soccorre l’oblio col suo manto consolatorio. Per questo è una follia pensare ad un vino senza alcol;chi ci recherà l’oblio,la panacea di tutti i mali,il tocco sanificatore? La scelta dei vini, ancor prima che essere tecnica, deve  considerare la regola del 4 ,regola “aurea” quanto universale del bevitore che si è evoluto verso quella sorta di completezza che lo rende più di un  valente degustatore: essere consapevolmente uomini è più bello e vale di più. Per innescare la giusta sinergia i vini devono essere veri. E un vino è vero se lo è il suo produttore. Non si sfugge a questa semplice regola. Ci sono piani subliminali in cui tutto si fa chiaro:dalla passione di un vignaiolo sognatore scaturisce una realizzazione enologica che racconta una storia. Il “Bevitore Ecumenico”,che si è liberato dalle zavorre pseudo-intellettuali del sedicente esperto e che assapora il cuore della vita,è l’unico capace di ascoltarla. E di narrarla a sua volta,come in una sorta di novella tradizione orale ed emozionale. La soddisfazione  si fa totale e la gioia di vivere continua, tracimante  ad ogni gesto,ad ogni parola. I “Bevitori” ormai “Ecumenici” hanno di che godere,costantemente in Alta Quota.
Rosario Tiso






Nessun commento:

Posta un commento