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domenica 23 novembre 2014

Pasta coi broccoli: le varianti più gustose

Pasta con i broccoli: tutte le varianti
La pasta coi broccoli è un primo piatto saporito da preparare in numerose versioni. Oggi vi presentiamo la pasta coi broccoli nelle varianti più gustose, da quella con la salsiccia fino allapasta e broccoli con il tonno. Un comune denominatore nella preparazione di tutte le ricette della pasta coi broccoli è lessare la verdura per qualche minuto prima di amalgamarla agli altri ingredienti per cucinare dei deliziosi primi piatti.
Pasta con broccoli e tonno
pasta broccoli e tonno
Per la pasta con broccoli e tonno la ricetta che proponiamo prevede l’utilizzo di una scatola di tonno da 120 grammi, da insaporire con 1 spicchio di aglio e olio di oliva, per poi aggiungere circa 400 g di broccoli precedentemente lessati. Un pizzico di peperoncino si unisce alla fine mescolando la pasta lessata al dente con il condimento preparato. Il formato di pasta da preferire sonospaghetti ma anche pasta corta rigata come conchiglie o penne.
Pasta con broccoli e ricotta
pasta broccoli e ricotta
Per la ricetta della pasta con broccoli e ricotta la quantità di broccoli di circa 300 grammi va associata a circa 100 grammi di ricotta e allo scalogno o cipolla anziché aglio. In questa preparazione potete lessare le cime dei broccoli con la pasta mentre insaporite la ricotta in un tegame in cui avete precedentemente fatto imbiondire lo scalogno. Potete aggiungere a piacere pepe e un poco di parmigiano prima di mettere nelle fondine individuali.
Pasta con broccoli e acciughe
pasta broccoli e acciughe
La pasta coi broccoli e acciughe è forse la più conosciuta tra le varianti di questo primo piatto. Le dosi per 4 persone prevedono una quantità di broccoli di almeno 500 grammi, un po’ in più rispetto alle altre ricette perché le acciughe riducono il loro volume nel corso della cottura. Aglio, peperoncino e almeno 8 filetti di acciuga devono soffriggere in olio di oliva, per poi aggiungere i broccoli lessati e far insaporire il condimento per la pasta. 
Pasta con broccoli e patate
broccoli patate pasta
Questa ricetta della pasta con i broccoli e le patate è un po’ insolita ma gustosissima. Gli ingredienti per prepararla sono: 450 grammi di broccoli, 200 grammi di patate a pasta gialla, olio di oliva, uno spicchio di aglio e peperoncino. Le patate vanno tagliate a cubetti e lessate insieme alle cime di broccoli con la pasta, mentre preparerete da parte un soffritto di aglio olio e peperoncino. Alla fine si scola la pasta e si mescola con l’olio caldo, condendo con una spolverata di pecorino grattugiato. 
Pasta con broccoli e salsiccia
pasta broccoli e salsiccia
Per ultimo proponiamo una associazione molto utilizzata nelle ricette di secondo piatto, ovvero broccoli e salsiccia. La pasta con questo condimento è molto gustosa grazie alla preparazione con molta cura del mix di ingredienti. Prepariamo un soffritto con olio d’oliva, aglio e cipolla tritati finemente, per poi unire 2 salsicce sbriciolate e sfumare con circa 100 ml di vino bianco. Aggiungiamo poi 500 g di broccoli lessati e un po’ di peperoncino. Fate insaporire per poi condire con la pasta lessata al dente per un paio di minuti. 

http://www.buttalapasta.it/articolo/pasta-coi-broccoli-le-varianti-piu-gustose/37615/

Paccheri ripieni

Paccheri ripieni
paccheri ripieni sono un primo piatto gustoso e realizzabile in numerose variabili che permettono di ottenere ricette sempre diverse con lo stesso formato di pasta! Abbiamo selezionato per voi tre ricette che prevedono l’utilizzo delle melanzane, per un primo piatto a base di verdure, con il pesce e con i paccheri fritti per soddisfare la voglia di leggerezza o di un primo davvero consistente! Scopriamo insieme come fare!
Paccheri ripieni di pesce
Paccheri ripieni di pesce
paccheri ripieni di pesce sono la prima variante che vi proponiamo, una ricetta leggera e gustosa che esprime al massimo l’ottimo e classico abbinamento tra la pasta e il pesce. Pochi e semplici mosse sono necessarie per realizzare questo piatto iniziale, utile per stupire i vostri ospiti e per aprire un pranzo a base di pesce! Vediamo insieme il procedimento per realizzarli!

Ingredienti

  • 12 paccheri
  • 1 melanzana
  • una fetta di pesce spada
  • un grappolo di pomodoro ciliegino
  • una mozzarella di bufala campana
  • uno spicchio d’aglio
  • foglioline di basilico
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • vino bianco da cucina q.b.

Preparazione

  1. Il primo passaggio da realizzare per questa ricetta è quello di mettere sottosale la melanzanaper eliminare tutta l’acqua: lavate e asciugate la verdura, successivamente tagliatela a fettine e cospargetela di sale. Lasciatela all’interno di uno scola pasta per circa un’ora, ponendo un peso che la pressi e che aiuti il processo di eliminazione.
  2. Nell’attesa di poter utilizzare la melanzana, pulite il pesce spada e tagliatelo a cubetti. All’interno di una padella con fondo antiaderente, versate un po’ di olio evo e lasciate rosolare il pesce spada e sfumate il tutto con il vino bianco; aggiustate di sale pepe e non appena il vino evaporerà, spegnete il fuoco e conservate il pesce spada che utilizzerete dopo.
  3. All’interno di un’altra pentola, o della stessa pulita, preparate il pomodorino lasciandone da parte 4 interi che serviranno successivamente per la decorazione. Versate un filo d’olio e lasciate dorare uno spicchio d’aglio, successivamente aggiungete il pomodorino tagliato a metà. Salate, pepate e aggiungete un po’ di zucchero (per eliminare l’acidità del pomodoro) e le foglioline di basilico e lasciate cuocere per qualche minuto. Terminata la cottura eliminate l’aglio e frullate metà del sughetto ottenuto, successivamente filtrate la salsa per eliminare la buccia.
  4. Risciacquate la melanzana, tagliatele a cubetti e lasciatele dorare con un po’ d’olio in una padella antiaderente ben calda. Fate bollire l’acqua e successivamente buttate la pasta, nel frattempo tagliate a cubetti la mozzarella. Non appena la pasta sarà cotte iniziate a riempirla con il pesce spada, la mozzarella e la melanzana.
  5. Ponete i vostri paccheri ripieni su una pirofila, ricoprendo il tutto con un po’ di salsa e con della mozzarella eventualmente avanzata. Coprite la pirofila con un po’ di carta stagnola così da non far asciugare la pasta e infornate il tutto a 180° per 10 minuti. Terminata la cottura impiattate e ponete i pomodorini freschi come decorazione!
Paccheri ripieni di melanzane
Paccheri ripieni di melanzane
paccheri ripieni di melanzane sono una variante leggera e gustosa della prima ricetta proposta. Questo piatto è adatto a tutti coloro che amano l’abbinamento classicissimo e buonissimo tra le melanzane e la provola, che ovviamente con un breve passaggio in forno diventa filante e davvero buonissima! Scopriamo insieme quali passaggi occorrono.

Ingredienti

  • 175 gr di paccheri
  • 400 gr di melanzane
  • 250 gr di provola affumicata a dadini
  • 300 gr di pomodori datterini
  • olio extra vergine di oliva
  • 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
  • una foglia di basilico
  • 2 spicchi di aglio
  • sale q.b.

Preparazione

  1. Prima di procedere con la preparazione della farcitura, è necessario iniziare a mettere abollire l’acqua per la pasta. Tagliate quindi a cubetti le melanzane e lasciatele sotto sale per circa 20 minuti così da far perdere l’acqua di vegetazione.
  2. Terminato il tempo di posa, sciacquatele, strizzatele e successivamente friggetele in una padella con un po’ di olio e uno spicchio d’aglio. In questo passaggio è necessario non esagerare con la quantità di olio utilizzata perchè altrimenti le melanzane diventeranno zuppe!
  3. All’interno di un altro tegame iniziate a preparare il sugo lasciando rosolare uno spicchio di aglio con un po’ di olio extravergine di oliva, aggiungendo i pomodorini e qualche foglia di basilico. Lasciate andare tutto su fuoco moderato per 10 minuti e aggiustate di sale. Versate quindi nell’acqua bollente i paccheri che, non appena cotti andranno scolati e messi da parte.
  4. Cospargete il fondo di una pirofila con un po’ di sugo, riempite quindi i paccheri con le melanzane e i dadini di provola affumicata. Mettete i paccheri in posizione verticale e successivamente ricoprite tutta la superficie con il sugo. Infornate il tutto per 15 minuti a 180°, il tempo necessario affinché la provola si sciolga e il sugo venga assorbito bene dai paccheri!
Paccheri ripieni fritti
Paccheri ripieni fritti
paccheri ripieni fritti sono una ricetta facile da preparare e ottima da servire come primo piatto o antipasto, una variante diversa e insolita con la quale prendere i vostri ospiti per la gola! La farcitura che abbiamo pensato di suggerirvi è composta da ricotta e pesto, è però possibile scegliere qualunque tipo di ingrediente come ad esempio delle verdure accompagnate da mozzarella che diventerà filante. Vediamo insieme come fare!

Ingredienti

  • 15 paccheri secchi o freschi
  • 250 gr di ricotta vaccina
  • 3 cucchiai di pesto
  • 1 uovo medio
  • pangrattato q.b.
  • farina q.b.
  • olio di arachidi q.b.
  • sale q.b.

Preparazione

  1. Riempite una pentola con abbondate acqua, fatela bollire, salate e successivamente versate ipaccheri per lasciarli lessare. Una volta cotti al dente scolateli e lasciateli raffreddare in una ciotola.
  2. Durante il tempo di cottura iniziate a preparare la farcitura: all’interno di una ciotola versate laricotta e il pesto, aiutandovi con un cucchiaio mescolate il tutto dal basso verso l’alto fino a creare un composto omogeneo; salate e successivamente versate il ripieno all’interno di una sac à poche.
  3. Farcite i paccheri con il ripieno e provvedete ad impanarli passandoli prima nella farina, successivamente nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato. All’interno di un’ampia padella con dondo antiaderente, scaldate abbondante olio di arachidi e procedete a friggere pochi paccheri per volta, la pasta sarà pronta solo quando entrambi i lati saranno dorati bene. Lasciate scolare l’olio in eccesso ponendo i paccheri su un piatto coperto da carta assorbente e infine serviteli caldissimi!
http://www.buttalapasta.it/articolo/ricette-paccheri-ripieni/49775/

Marò :Fiocchettino a gogò.


Cosa ci fa l'on Vito con il suo bel fiocchettino giallo?
Ma esprime solidarietà chiaramente,quello che deve fare in parlamento non lo fa ma si presenta con il suo bel fiocchettino giallo ovunque...bravo Vito continua così sei un grande.




venerdì 21 novembre 2014

Summit Iran-nucleare, perchè la Ashton al posto della Mogherini?

Mogherini_ashton

 “E’ una domanda, questa – dichiara l’On. Borghezio a margine di un’interrogazione alla Commissione Europea – che molti a Bruxelles si pongono e, fra i meglio informati circolano due motivazioni, non necessariamente collidenti”.
Borghezio le indica nel quesito che rivolge alla Commissione:
“La Commissione può chiarire se corrisponda al vero la motivazione che, di questa anomala e inedita sostituzione, circola negli ambienti ben informati di Bruxelles e cioè che la Sig.ra Mogherini verrebbe ritenuta o non adeguatamente preparata o non sufficientemente affidabile su questo delicato dossier?”

Nucleare: La Mogherini, esclusa dai negoziati, da’ ordini all’Iran

mogherini

21 nov – L’Iran deve accettare compromessi nei delicati colloqui sul suo controverso programma nucleare e prendere “una decisione strategica” per arrivare a uno storico accordo entro la scadenza della prossima settimana. Lo ha affermato il capo della diplomazia dell’Unione Europea, Federica Mogherini.
“Questo è il momento per l’Iran di prendere una decisione strategica, che apra la strada a una soluzione storica a finale della questione nucleare”, ha dichiarato l’ex ministro degli Esteri italiano. Il predecessore della Mogherini, Catherine Ashton, è rimasta in carica come negoziatore dell’Ue nei colloqui con la repubblica islamica.
http://www.imolaoggi.it/2014/11/21/nucleare-la-mogherini-esclusa-dai-negoziati-da-ordini-alliran/

India: sterilizzazioni di massa, proteste per la morte di 13 donne

India/ India, proteste a Raipur dopo la morte di 13 donne sterilizzate

 Negozi chiusi e commerci fermi a Raipur, capitale del Chattisgarh, dove decine di manifestanti hanno chiesto le dimissioni del capo dell’esecutivo di stato, Raman Singh, in seguito alla morte di 13 donne decedute dopo un’operazione di sterilizzazione di massa organizzata dalle autorità pubbliche. I dimostranti, membri dei partiti di opposizione, hanno urlato slogan contro Singh e hanno danneggiato alcune auto.
Oltre alle vittime, altre 14 donne versano in gravi condizionidopo essersi sottoposte all’operazione, per la quale hanno ricevuto 1.400 rupie (circa 20 euro) di indennizzo. “Le prime constatazioni suggeriscono che all’origine del decesso ci sia stato uno shock settico. Sembra che il materiale utilizzato fosse infetto, stiamo aspettando il rapporto dell’inchiesta”, ha detto all’AFP un responsabile del governo locale, Amar Thakur.
Secondo la stampa, un medico e il suo assistente avrebbero operato 83 donne in cinque ore utilizzando lo stesso materiale per tutte. Alcune donne hanno testimoniato di essere state costrette a subire l’intervento. Le vittime hanno cominciato a vomitare e hanno avuto un collasso circolatorio dopo l’intervento effettuato per via laparoscopica, un procedimento considerato poco invasivo.
La sterilizzazione è uno dei metodi di pianificazione familiare più diffusi in India, dove le autorità organizzano spesso sterilizzazioni di massa per le donne che vivono nelle zone rurali. In teoria si tratta di atti volontari, ma secondo alcune organizzazioni internazionali le donne sono spesso poco informate e sottoposte a forti pressioni da parte dei funzionari locali. Inoltre, gli interventi avvengono frequentemente in condizioni igieniche precarie.
Il primo ministro Narendra Modi ha ordinato un’inchiesta e quattro funzionari responsabili della sanità del governo locale sono stati sospesi. La polizia ha anche presentato una denuncia contro il chirurgo responsabile delle operazioni.
(fonte AFP)

India: Rifiuta le nozze combinate, 21enne picchiata e strangolata dai genitori

india

21 nov – Ennesimo macabro episodio di violenza contro le donne in India dove una coppia è stata arrestata a New Delhi per aver ucciso la figlia che si era ribellata a un “matrimonio combinato”. La giovane invece aveva sposato in segreto il suo innamorato, un uomo di una casta “inferiore”. Alla polizia i genitori avevano detto che la figlia era morta per il morso di un serpente. Invece era stata picchiata e strangolata.
La notizia è stata diffusa dal quotidiano “The Hindustan Times”. Il crimine è avvenuto qualche giorno fa nel quartiere di Dwarka, nel sud ovest della capitale. I genitori, Jagmohan and Savitri Yadav hanno poi cremato il corpo della giovane nel loro villaggio di origine dicendo che era morta a causa del morso di un serpente.
La vittima, Bhawna, era una studentessa di medicina di 21 anni, che tra pochi giorni avrebbe dovuto sposare con un uomo della sua casta “prescelto” dai genitori, come è tradizione nella maggior parte delle famiglie indiane. Rifiutandosi di sottostare all’imposizione, la ragazza aveva deciso di sposare in segreto il suo innamorato, un programmatore informatico che aveva conosciuto due anni prima ad una festa. Le nozze erano state celebrate il 12 novembre in un tempio di Connaught Place, la popolare piazza della metropoli indiana.
“Hanno deciso di forzare gli eventi e di sposarsi – ha raccontato un amico – sperando che la famiglia alla fine avrebbe accettato la loro scelta”. Ma così non è stato: i genitori infuriati sono andati dalla famiglia del neo marito e fingendo di acconsentire al matrimonio hanno prelevato Bhawna con la scusa di voler celebrare una grande festa.
Una volta a casa, la coppia ha iniziato a picchiare selvaggiamente la figlia per aver “disonorato” la famiglia. Poi, di fronte al suo ostinato rifiuto di divorziare, il padre l’ha strangolata con l’aiuto della moglie. Secondo quanto hanno raccontato alla polizia, i due hanno poi caricato il cadavere su un’auto e l’hanno portata ad Alwar, in Rajasthan, dicendo ai vicini che era stata morsa da un serpente e che dovevano andare immediatamente da un esperto ayurvedico per salvarla. Al ritorno hanno poi raccontato che la ragazza era morta durante il tragitto e che l’avevano cremata nel loro villaggio natale.
Nel frattempo però il marito, Abhishek, ha denunciato la scomparsa di Bhawna alla polizia. Dopo alcune ore di interrogatorio gli investigatori hanno smascherato il complotto e ottenuto la confessione della coppia.
http://www.imolaoggi.it/2014/11/21/india-rifiuta-le-nozze-combinate-21enne-picchiata-e-strangolata-dai-genitori/

Radici cristiane nei trattati UE? Il card. Parolin è poco informato

parolin

21 nov 2014 – “Se guardiamo il trattato di Lisbona, li’ nel primo articolo, mi pare, sono richiamati una serie di valori che sono fondamentalmente valori cristiani, che hanno le loro radici nella storia e nell’apporto che il nostro cristianesimo ha dato al continente, a partire dalla dignita’ della persona umana, il tema della liberta’, il tema della democrazia, il tema dell’uguaglianza, il tema dello stato di diritto, il tema del rispetto dei diritti umani”. (Caro cardinale, le pare male)
UE, Martin Schulz: è giusto non menzionare le radici cristiane
Alla domanda se sia stata una decisione giusta quella di non inserire nel Trattato costituzionale europeo una frase ad hoc sulle radici cristiane dell’Europa, Schulz ha detto favorevole alla decisione.
“Le radici culturali e religiose della nostra Europa sono importantissime, e ovviamente il ruolo di quelle giudaico-cristiane è incontestabile, è immenso. Ritengo, però, che una menzione giuridica nel Trattato avrebbe avuto un carattere di esclusività, che avrebbe chiuso porte, più che aprirne. La nostra Europa, se vuole affrontare le sfide di domani, dev’essere tollerante, inclusiva e guardare al futuro”.
Lo afferma il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che, in un’intervista a Radio vaticana, parla di Europa in vista del viaggio di Papa Francesco a Strasburgo il prossimo 25 novembre. “Sono tutti valori che nascono dall’humus del cristianesimo e quindi se si cerca di viverli e di realizzarli io credo che si sta dando vigore alle stesse radici cristiane dell’Europa. Senza dimenticare il contributo specifico che i cristiani devono dare anche alla costruzione europea“. “Credo che noi cristiani, e noi cattolici in particolare – prosegue Parolin – dobbiamo essere convinti della bonta’ e della validita’ di questo progetto, e portare il nostro contributo in due sensi. Da una parte dare un cuore all’Europa, dare un’anima all’Europa. Quello di cui ci si lamenta spesso e’ proprio questa mancanza di anima. Credo che questo e’ un contributo specifico che possiamo dare noi, e dall’altra parte mi richiamerei ad un concetto molto caro al Papa Benedetto che e’ quello di allargare gli spazi della ragione, tra fede e ragione non c’e’ opposizione, come spazi di incontro e collaborazione con tutti per la costruzione di quest’Europa che tutti desideriamo e che tutti sogniamo”
 http://www.imolaoggi.it/2014/11/21/radici-cristiane-nei-trattati-ue-il-card-parolin-e-poco-informato/

È successo ancora.

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È successo ancora.
La leader Guarani Marinalva Manoel è stata pugnalata a morte dopo aver compiuto un viaggio di 1000 km per raggiungere Brasilia e chiedere al governo di riconoscere i diritti territoriali del suo popolo. Aveva 27 anni. Il suo corpo è stato ritrovato sul ciglio di una superstrada.
I leader Guarani che lottano per il riconoscimento e la restituzione delle loro terre vengonoindividuati, attaccati e assassinati dalle guardie armate dei proprietari terrieri. Molti di loro hanno ricevuto gravi minacce di morte. Secondo la Costituzione brasiliana, la restituzione di tutte le terre ai Guarani avrebbe dovuto avvenire entro il 1993.
Costretti a vivere in squallide riserve sovraffollate o accampati sul ciglio delle strade mentre i latifondisti si arricchiscono sempre più sfruttando i loro territori ancestrali, i Guarani soffrono tassi scioccanti di malnutrizione, suicidi e violenza. Un’ondata recente di ordini di sfratto minaccia di peggiorare ulteriormente la loro già terribile condizione.
Nonostante le tante promesse, i governi che si sono succeduti hanno sempre mancato di risolvere questa situazione, che è ormai diventata la più grave crisi umanitaria del Brasile.
Eliseu Lopes, il leader Guarani venuto recentemente in Italia proprio per chiedere l’appoggio dell’opinione pubblica internazionale, faceva parte anch’egli della delegazione recatasi nella capitale insieme a Marinalva Manoel. “Vogliono disfarsi di noi tutti” ha commentato.“Siamo disperati, ma non cederemo.”
Per favore, scrivi subito alla Presidente Dilma Rousseff chiedendole che il suo governo mappi immediatamente la terra dei Guarani. Basteranno pochi secondi cliccando sul link sottostante. Grazie.

Scrivi subito per i Guarani →


Se il link non dovesse funzionare, puoi copiare e incollare il testo qui sotto,
oppure scriverne uno personale: un testo originale sarà ancor più efficace.
Mandalo alla presidente Dilma Rousseff: sg@planalto.gov.br
e in copia ai seguenti indirizzi: presidencia@funai.gov.br – gabinetedoministro@mj.gov.br –sg@presidencia.gov.br – atendimentogablewandowski@stf.jus.br

Sua Eccellenza, sono profondamente sconcertato e preoccupato nell’apprendere che il suo governo ha mancato di mappare le terre dei Guarani del Mato Grosso do Sul. Senza le terre ancestrali, i Guarani non possono sopravvivere. I loro leader vengono assassinati uno dopo l’altro, i bambini muoiono di malnutrizione e le comunità soffrono uno dei tassi di suicidio più alti al mondo. Le chiedo di rispettare la Costituzione, e di demarcare le terre guarani immediatamente, prima che altre vite vadano perdute. Grazie. Cordiali saluti.
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“Lottiamo per la nostra terra, e ci uccidono, uno ad uno.”

Le persecuzioni e le violenze denunciate da Eliseu Lopes si riflettono drammaticamente anche nei disegni dei bambini (come quello qui sopra), che spesso assistono all’assassinio dei membri delle loro comunità da parte delle guardie armate al soldo degli allevatori.
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Una testimonianza diretta

La visita di Eliseu Lopes a Milano ha ricevuto un’importante copertura mediatica. Vi segnaliamo alcune delle interviste rilasciate dal leader guarani perché possiate ascoltare la sua testimonianza dalla sua viva voce:Corriere della Sera → (video e articolo)
Radio Lifegate →
Radio Popolare → (dal minuto 16:00)
Radio Vaticana (solo portoghese) →
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato in occasione della visita di Eliseu, e in particolare ad Assointerpreti. Grazie aivolontari e a tutti coloro che continuano a sostenere il nostro lavoro come possono, nonostante le difficoltà personali. Quello che facciamo dipende solo da voi, e ognuno fa la differenza. Per sostenerci anche in occasione dei regali di Natale, ecco il link al nuovo catalogo di raccolta fondi, da poco online. E grazie sin d’ora per tutto quello che continuerete a fare.
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http://us1.campaign-archive2.com/?u=b14580b05b832fb959c4ee444&id=0209d3aa9a

Kenya, vaccino anti-tetano «sterilizzante». Oms chiede chiarezza sui test dei medici cattolici e ci racconta la sua versione

Intervista a Custodia Mandlhate, rappresentate dell’Organizzazione nel paese: «Il medicinale va esaminato in un laboratorio adeguato alle linee guida internazionali»
vaccino keniaCome vi abbiamo raccontato la settimana scorsa (qui l’articolo), la commissione Sanità del parlamento del Kenya ha ordinato l’esecuzione di nuovi test sul vaccino distribuito nell’ambito di una massiccia campagna dell’Oms e dell’Unicef contro il tetano materno e neonatale. Il siero, secondo i medici cattolici e i vescovi del paese, che citano i risultati di analisi commissionate in sei diversi laboratori, avrebbe potenziali effetti sterilizzanti (a causa della presenza dell’antigene Hcg) sui circa due milioni di donne in età fertile alle quali è rivolta in maniera esclusiva la campagna (qui la loro denuncia). Da parte loro, Oms e Unicef hanno risposto con due dichiarazioni in cui respingono come infondati tali timori, negano la presenza dell’ormone nel vaccino incriminato e sottolineano che «l’Hcg è anche prodotto nelle ghiandole pituitarie di maschi e femmine di tutte le età» e che «comunque solo livelli molto elevati costituirebbero un rischio per la gravidanza».
In attesa dell’esito dell’esame congiunto voluto dal Parlamento per mettere d’accordo le parti in causa, dopo aver ascoltato il resoconto dei medici cattolici, tempi.it ha rivolto alcune domande alla dottoressa Custodia Mandlhate, rappresentate dell’Oms in Kenya, che ha voluto rispondere per iscritto.
Nella dichiarazione fatta insieme all’Unicef sostenete che i test sui vaccini non sono stati condotti in maniera adeguata. Secondo i medici che hanno denunciato il pericolo, i risultati di laboratorio su sei campioni rivelano tutti la presenza dell’ormone Hcg mischiato con il tetano. Cosa rispondete di fronte a questi risultati?La dichiarazione dell’Oms e dell’Unicef non parla di test sui vaccini, ma solo di test sui “campioni”. Non ci è chiaro che tipo di campioni siano stati prodotti e inviati ai laboratori. Cito la dichiarazione: «Abbiamo preso nota dei risultati di test che rivendicano la presenza di livelli di Hcg in campioni inviati ad alcuni laboratori clinici». È comunque importante notare che i test sul vaccino antitetanico devono essere condotti in laboratori adatti e su confezioni integre del vaccino e non su campioni di sangue. Soprattutto la Pharmacy and Poisons Board (l’Autorità di regolamentazione nazionale) ha le capacità e il compito di determinare la qualità, la sicurezza e l’efficacia dei medicinali e di consigliare il governo di conseguenza.
vaccinazioni keniaPerché sostenete che i laboratori dove sono stati condotti i test non sono adatti?
Come indicato nella risposta precedente, per testare il contenuto di un medicinale come questo occorre un laboratorio adeguato alle linee guida dell’Oms internazionalmente riconosciute e un campione di vaccino ottenuto da una confezione integra e non di sangue.
Come mai la commissione Sanità del Parlamento keniota, di fronte ai risultati di laboratorio, ha deciso di fermare il programma di vaccinazione?
Non sono a conoscenza della decisione menzionata. Ma credo che per soddisfare tutti i pazienti e per mettere a tacere tutte le voci che sono girate in questi giorni, la commissione abbia deciso di condurre dei test congiunti. Nel frattempo l’ultima campagna per la somministrazione del vaccino, quella di ottobre, è stata completata. Il vaccino per il tetano fa parte, ed è tutt’ora inserito, nel programma di immunizzazione.
Secondo gli esperti, in Kenya è più facile morire di malaria o di altre malattie che a causa del tetano. Secondo i dati poi il numero di persone che hanno sviluppato anticorpi contro il tetano è in continuo aumento. Perché avete deciso di vaccinare milioni di donne se non si tratta di un grande emergenza?È importante ricordare che tutto il mondo, in seguito a una risoluzione adottata dall’Oms negli Stati Uniti nel 1989, sta lavorando per l’eliminazione del tetano materno e neonatale entro la fine del 2015. Il Kenya e il Sud Sudan sono gli unici paesi del Sud e dell’Est Africa che devono ancora raggiungere l’obiettivo di eliminare il tetano neonatale. Devono essere messi in atto tutti gli sforzi possibili per eliminarlo, attraverso la vaccinazione di donne e ragazze sopra i 14 anni di età, migliorando l’accesso a servizi di consegna qualificati e sicuri, la cura relativa al cordone ombelicale e la sorveglianza e le segnalazioni di casi di tetano neonatale e di morti. Per raggiungere l’obiettivo entro il 2015, il Kenya ha condotto le vaccinazioni in sessanta distretti dal 2013 a oggi, raggiungendo un numero minore rispetto al target di copertura vaccinale richiesto, pari all’80 per cento. Per completare il ciclo, un’altra campagna di vaccinazione nelle sessanta distretti ad alto rischio sarà implementa nel primo trimestre del 2015, su ragazze e donne di età compresa tra i 14 anni e i 49 anni, dal ministero della Salute, con un forte sostegno dell’Oms, dell’Unicef e di altri partner. In Kenya e in altri paesi in cui il tetano non è ancora stato eliminato si raccomanda l’attuazione di strategie accelerate. Inoltre, l’infezione da tetano, soprattutto del neonato, viene chiamata “morbo silenzioso”: colpisce i più poveri della comunità nelle parti più difficilmente accessibili dei paesi in cui i sistemi sanitari devono affrontare sfide enormi. A causa del fatto che senza assistenza medica avanzata il 50-80 per cento o più dei neonati muore, il dato che conosciamo circa il numero dei loro decessi non è il vero riflesso della situazione, perché la maggior parte delle morti avviene in casa, in insediamenti rurali, e pertanto non vengono segnalate nei registri delle strutture sanitarie. È quindi molto importante continuare a sostenere il miglioramento di interventi noti ed efficaci come le vaccinazioni per prevenire il tetano nelle madri e nei neonati. 
ebolaOggi non è più urgente concentrare gli sforzi contro Ebola?
Non vi è alcun dubbio sul fatto che Ebola sia una delle priorità della salute mondiale, come dichiaro nell’agosto 2014 ai sensi del regolamento sanitario internazionale (Ihr). Il Kenya, come molti altri paesi del mondo, sta mettendo in pratica le raccomandazioni Ihr e si sta preparando con modalità del tutto adeguate. Ha istituito una task force nazionale multi-settoriale: attività di sorveglianza, prove di laboratorio, screening alle frontiere (aeroporti e attraversamenti terreni), formazione degli operatori sanitari e sensibilizzazione delle comunità si stanno sviluppando bene grazie al supporto dell’Oms e di altri partner. Sarete d’accordo sul fatto che l’emergenza Ebola non significa che debbano fermarsi tutti gli altri programmi legati alla salute pubblica, come quelli relativo alla salute materna e neonatale (tra cui l’eliminazione del tetano), al morbillo, alla polio, alla malaria, al tabacco, all’ipertensione, alle malattie croniche del cuore, all’Hiv, alle malattie tropicali trascurate (solo per citarne alcune).
Normalmente la vaccinazione antitetanica viene somministrata a chi ha tagli o ferite, alle donne in gravidanza con due dosi e ai bambini tramite un programma di sei dosi. Perché invece il vostro programma coinvolge solo le donne dai 14 ai 49 anni d’età?
I sessanta distretti ad alto rischio selezionati per la campagna contro il tetano sono quelli in cui i bambini non hanno ricevuto la vaccinazione di routine di sei dosi raccomandata e in cui la maggior parte delle donne in gravidanza non ha accesso ai servizi dove ricevere le dosi di vaccino previste. Lo scarso accesso ai servizi sanitari è uno dei criteri di selezione. Come indicato in precedenza, le donne a cui mira la campagna di vaccinazione antitetanica sono tutte quelle in età riproduttiva, che possano beneficiare della sforzo fatto e ricevere tre dosi di vaccino per essere protette insieme ai loro neonati, sia se sono già incinta sia se lo saranno nei cinque anni successivi o più. Le donne in età riproduttiva, in particolare nei quartieri classificati come ad alto rischio, sono sproporzionatamente esposte a fattori di rischio durante il parto, quando i luoghi in cui partoriscono, gli strumenti utilizzati per facilitare il parto, le mani di coloro che le assistono e il perineo delle donne stesse non sono purificati. Aborti spontanei e aborti effettuati da personale non addestrato nelle seguenti condizioni aumentano significativamente il rischio di infezione da tetano nelle donne. La morte è un esito molto probabile se non sono completamente protette dal vaccino.
Perché il programma è stato impostato in modo da somministrare cinque dosi di vaccino, aumentando la quantità di Hcg e quindi il rischio di sterilità?
Prima di tutto vorrei ribadire che non c’è Hcg nel vaccino e che la campagna mira alla somministrazione di tre dosi. Lo scopo è di eliminare il tetano materno e neonatale a livello globale e di raggiungere e mantenere una copertura elevata di tre dosi di Dpt (vaccino pentavalente) e di Tt (anti tetano) per prevenire il tetano in tutte le età. Questa misura è ottenuta attraverso: 1) Il miglioramento della vaccinazione di routine e dei luoghi in cui viene condotta, attraverso attività di immunizzazione integrative che possono portare alla vaccinazione dell’80 percento delle donne in età fertile in quartieri ad alto rischio. Nel caso del Kenya, sulla base di analisi di rischio, solo in sessanta distretti. 2) Accertare pratiche sicure di consegna e di cura del cordone, aumentare all’80 per cento l’assistenza qualificata al parto, migliorando la frequenza alle cure prenatali e distribuendo kit per il parto sicuri, e migliorare l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria. 3) Implementare la vaccinazione antitetanica nelle scuole dei distretti ad alto rischio selezionati. 4) Perfezionare la sorveglianza e il monitoraggio nazionale del tetano materno e neonatale, anche in assenza di casi, e migliorare l’immunizzazione di routine.
Perché non avete pubblicizzato il programma di vaccinazione come fate normalmente per tutti gli altri vaccini?
Il programma di vaccinazione si rivolge alle aree selezionate ad alto rischio di tetano materno e neonatale. Come tale, la campagna di comunicazione è stata mirata alle zone da raggiungere, in modo da evitare di creare aspettative nella popolazione non coinvolta. Ad esempio, un’esperienza fatta con il supporto comunicativo di “Save the Children” per le campagne antitetano nella vicina Etiopia a metà degli anni 2000 ha indicato che, anche all’interno dello stesso paese, le esigenze di comunicazione della comunità possono essere diverse e adattate di conseguenza. La comunicazione e la mobilitazione sociale in altri programmi di salute pubblica si svolgono a livello nazionale se riguardano tutti o una grande parte della popolazione, ma non è il caso nella campagna antitetano in Kenya, rivolta ad alcuni distretti selezionati, come indicato in precedenza.
Quando saranno avviati i test condotti insieme da voi e dai medici che vi hanno accusato, come ha ordinato la commissione parlamentare? E quando saranno resi noti i risultati?Il processo di pianificazione del test supplementare è ancora in corso. Le autorità nazionali attraverso l’organismo nazionale di pianificazione terranno regolarmente informato il pubblico.

di Benedetta Frigerio


 Kenya, vaccino «sterilizzante»: risposta dell'Oms | Tempi.it 

Kenya. Medici e vescovi denunciano l’Oms. «Il loro vaccino anti tetano serve a sterilizzare oltre due milioni di donne»

La Chiesa ha messo in guardia gli ospedali: «Su sei campioni analizzati, in tutti era presente l’antigene Hcg che produce anticorpi abortivi». Il governo si difende e prosegue nel programma
vaccino keniaI medici kenioti cattolici e i vescovi hanno denunciato il governo e le Nazioni Unite per aver già somministrato a un milione di donne un vaccino contro il tetano contenente un antigene che produce anticorpi abortivi. «Quello che sta accadendo è gravissimo», dice a tempi.it Stephen Karanja, ginecologo, presidente dell’Associazione dei medici cattolici del Kenya e membro del consiglio esecutivo della commissione Salute della Conferenza episcopale del paese. «Le ragazze stanno subendo trattamenti di sterilizzazione a loro insaputa senza che il governo abbia controllato i contenuti dell’antidoto. Ora le donne sono alla terza somministrazione, occorre bloccare tutto prima che si arrivi alla quinta se vogliamo salvarle».«Abbiamo inviato sei campioni provenienti da tutto il Kenya ai laboratori del Sud Africa. Hanno riscontrato la presenza dell’antigene Hcg», ha spiegato Muhame Ngare, medico presso il Misericordia Medical Centre di Nairobi. Altri campioni sono stati analizzati dall’Università di Nairobi con risultati identici.
LA SCOPERTA. A finanziare i trattamenti sono l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unicef. Dopo aver sperato in un dietro front governativo che non si è verificato, il 4 novembre scorso in un comunicato l’Associazione dei medici cattolici ha reso noto che i risultati «confermano la nostra peggiore paura; la campagna dell’Organizzazione mondiale della sanità non mira a sradicare il tetano neonatale ma è un ben coordinato ed efficace tentativo di sterilizzazione di massa per il controllo della popolazione, tramite l’utilizzo di un vaccino che, come provato, regola la fertilità».
PERCHE’MENTIRE? A fare da eco ai medici sono stati i vescovi cattolici, che hanno avvertito le congregazioni religiose, i centri di salute e gli ospedali cattolici di rifiutare il programma di vaccinazione. Dopodiché è intervenuto il ministro della Salute, James Macharia, smentendo i medici pur senza entrare nei dettagli ma semplicemente dichiarando che «lo raccomanderei a mia figlia e a mia moglie perché lo approvo al cento per cento e confido che non abbia effetti contro la salute». Ngare ha nuovamente replicato così: «O stiamo mentendo noi o mente il governo. Ma chiedetevi: “Per quale motivo i medici cattolici dovrebbero mentire?”. La Chiesa cattolica ha fornito assistenza sanitaria e vaccini per 100 anni da prima che il Kenya esistesse come paese».
GLI INDIZI. Il medico si era insopettito perché di solito «si chiamano in causa tutte le parti interessate tre mesi prima della campagna, come accaduto con il vaccino contro la poliomelite poco tempo fa», mentre in questo caso «solo pochi operatori hanno avuto il permesso di somministrarlo. Arrivano scortati dalla polizia. E portano via tutto quando hanno finito. Perché non lasciare che lo somministri il personale medico locale?».
Ad allarmare l’Associazione dei medici cattolici si è aggiunto il fatto che le donne assumono cinque dosi, come mai era accaduto in precedenza, e che il vaccino viene somministrato solo a quante sono in età fertile: «Normalmente somministriamo una serie di tre iniezioni in due o tre anni a chiunque entri in una clinica con una ferita aperta, siano uomini, donne o bambini». Rispondendo a chi sostiene che il vaccino sia preventivo, Ngare ha domandato: «Se lo scopo è questo, di vaccinare i bambini nel grembo materno, perché somministrarlo alle ragazze fin dai 15 anni, quando non è possibile sposarsi fino ai 18? Inoltre la prassi per la vaccinazione dei bambini richiede di aspettare fino a quando non hanno sei settimane di vita».
Desta sospetti anche il fatto, come hanno rilevato i vescovi, il comportamento del governo: se esiste un’epidemia di tetano in Kenya, perché non è stata dichiarata?
COME IN PASSATO. I sospetti hanno portato i medici a scoprire che l’unica volta in cui il vaccino anti tetano è stato somministrato «fu quando, sviluppato nel 1992 dall’Oms, venne utilizzato come un vettore per regolare la fertilità mischiandolo con la gonadotropina corionica umana (Hcg)». Il governo ha smentito prendendo ad esempio diverse donne che, già vaccinate, sono rimaste incinta. Ngare, però, ha chiarito che «l’ultima volta che la stessa vaccinazione di cinque iniezioni è stata utilizzata, in Messico nel 1993 e in Nicaragua e nelle Filippine nel 1994, ha avuto effetti abortivi solo tre anni dopo». Il che spiegherebbe come mai vengono incluse nel programma anche le giovani fino a tre anni minori dell’età legale per sposarsi.
Non è la prima volta che i medici kenioti denunciano il tentativo di regolare le nascite attraverso i programmi delle Nazioni Unite. Accadde già nel 1990 e il governo sospese la vaccinazione. Questa volta invece non è successo. Anzi, è previsto che il piano prosegua finché non saranno raggiunte un altro milione e trecento fra adolescenti e donne, arrivando a una quota di 2 milioni e trecento vaccinate.

di Benedetta Frigerio


 Kenya. Medici i denunciano piano Oms di sterilizzazione | Tempi.it