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martedì 15 luglio 2014

L’ex capo dell’intelligence israeliana: Israele non può permettersi il prolungarsi della guerra


7fbab34b23dac1be94c542bfea92af6a«Se l’o­biet­ti­vo stra­te­gi­co diIsrae­le era crea­re una de­ter­ren­za, è stato rag­giun­to (a un costo mi­ni­mo), e la cosa giu­sta da fare nei pros­si­mi gior­ni è fer­ma­re la bat­ta­glia. (…) Quan­do Israe­le fu spin­to alla guer­ra nel 2006, il go­ver­no de­ci­se di in­flig­ge­re a Hez­bol­lah un colpo tale da crea­re un ef­fet­to de­ter­ren­za du­ra­tu­ro nel tempo. Que­sta de­ci­sio­ne era so­ste­nu­ta da un’am­pia le­git­ti­ma­zio­ne in­ter­na­zio­na­le, che ha ac­com­pa­gna­to Israe­le nella prima set­ti­ma­na. In re­tro­spet­ti­va, se Israe­le si fosse fer­ma­to dopo una set­ti­ma­na, du­ran­te la quale il gros­so dei mis­si­li di lunga git­ta­ta erano stati neu­tra­liz­za­ti e il quar­tie­re Da­hiya di Bei­rut era stato di­strut­to, la guer­ra sa­reb­be stata per­ce­pi­ta, anche al­lo­ra, come un gros­so suc­ces­so. La si­tua­zio­ne com Hamas oggi è si­mi­le. La le­git­ti­ma­zio­ne di Israe­le, in pa­tria e nel mondo, è an­co­ra gran­de, e dal punto di vista mi­li­ta­re Israe­le ha il pre­do­mi­nio. (…) La por­ta­ta dei bom­bar­da­men­ti è molto mag­gio­re a quel­la del­l’o­pe­ra­zio­ne Co­lon­na di nube. Ma più si pro­lun­ga la bat­ta­glia, più au­men­ta il ri­schio di in­ci­den­ti dif­fi­ci­li e inat­te­si, quin­di la cosa giu­sta da fare è as­se­star­si sul­l’o­biet­ti­vo di de­ter­ren­za, se è rag­giun­to». È il pas­sag­gio di un com­men­to di Amos Yad­lin, ex capo del­l’in­tel­li­gen­ce del­l’e­ser­ci­to israe­lia­no (ca­ri­ca che ha ri­co­per­to dal 2006 al 2010, quin­di anche al tempo della guer­ra con­tro il Li­ba­no e du­ran­te l’o­pe­ra­zio­ne Piom­bo fuso, sem­pre a Gaza), pub­bli­ca­to oggi Ye­dio­th Ah­ro­no­th.
In­te­res­san­te la nota di Yad­lin, anche per­ché il 9 lu­glio l’ex capo dei ser­vi­zi mi­li­ta­ri aveva scrit­to sul sito dell’In­sti­tu­te for Na­tio­nal Se­cu­ri­ty Stu­dies: «Anche se non in­ten­dia­mo tor­na­re a oc­cu­pa­re Gaza, un’o­pe­ra­zio­ne di terra è ne­ces­sa­ria e quasi es­sen­zia­le. (…) Senza un’o­pe­ra­zio­ne di terra, Hamas ri­mar­rà sotto terra. Un’o­pe­ra­zio­ne di terra con­tro obiet­ti­vi di alto va­lo­re cree­rà una fri­zio­ne con l’ala mi­li­ta­re del mo­vi­men­to, e con­sen­ti­rà alle no­stre forze d’a­ria e di terra di at­tac­ca­re le loro in­fra­strut­tu­re ope­ra­ti­ve».
C’è di­bat­ti­to in Israe­le su una pos­si­bi­le in­va­sio­ne di terra della Stri­scia di Gaza e sulle mo­da­li­tà della stes­sa, se mas­sic­cia o in­cur­sio­ni li­mi­ta­te e mi­ra­te. Un even­tua­le at­tac­co di terra fa­reb­be cre­sce­re a li­vel­lo espo­nen­zia­le il nu­me­ro delle vit­ti­me. Che una per­so­na­li­tà come l’ex capo dei ser­vi­zi se­gre­ti mi­li­ta­ri espon­ga pub­bli­ca­men­te la sua con­tra­rie­tà vuol dire che la pos­si­bi­li­tà di tale at­tac­co è dav­ve­ro pro­ble­ma­ti­ca. C’è uno spi­ra­glio per even­tua­li ne­go­zia­ti che pon­ga­no fine a que­sto san­gui­no­so con­flit­to, anche se pur­trop­po le crisi ri­cor­ren­ti in Medio Orien­te non la­scia­no spa­zio al fa­ci­le ot­ti­mi­smo.

http://www.piccolenote.it/19640/lex-capo-dellintelligence-israeliana-israele-non-puo-permettersi-il-prolungarsi-della-guerra

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